Il fatto di non sentirsi al passo con gli standard europei è un sentore comune in molti settori, ma in merito ai salari la questione pare alquanto spinosa e tremendamente reale. Mentre i prezzi sono in continuo aumento a causa del periodo di particolare sfiducia dei mercati, anche in virtù degli sconvolgimenti geo-politici in corso, gli stipendi non aumentano proporzionalmente, e anzi, talvolta tendono addirittura a calare. Secondo le proiezioni Ocse, organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, in Italia i salari nominali, calcolati senza tenere conto dell'aumento dei prezzi, aumenteranno del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l'inflazione dovrebbe attestarsi al 6,4% nel 2023 e al 3% nel 2024. Ciò vuol dire, che in relazione alla crescita dei presti, mediamente gli italiani perderanno potere d'acquisto, trovandosi costretti a ridurre i propri consumi.