I tassi dei mutui continuano a scendere a livelli inaspettati da 20 anni.
Ogni qual volta si prova ad ipotizzare che abbiano toccano il fondo, ci penso i mercati a smentire il trend.
La crisi economica innescata dal Covid-19 ha spinto i mutui ipotecari verso nuovi record.
A conti fatti ad oggi sia la soluzione a rata variabile - che dipende dalle variazioni degli indici Euribor o del costo del denaro stabilito dalla Banca centrale europea - che quella a tasso fisso sono scese, considerando le migliori offerte di mercato, per la prima volta sotto la barriera dello 0,5%.
Mutui a tassi variabili
In questo caso il Tan (Tasso annuo nominale) si è spinto fino a un minimo dello 0,3%, nel secondo allo 0,4%. Anche il Taeg (quel tasso a cui si arriva aggiungendo agli interessi tutte le altre spese) sta volando sui minimi: si parte dallo 0,44% sul variabile e dallo 0,63% sul fisso.
Non fanno eccezione le surroghe
Il 2020 caratterizzato da una contrazione straordinaria delle compravendite immobiliari, crollate del 27% nel secondo trimestre è piombato al ribasso sugli stessi livelli dei mutui acquisto.
Se negli anni scorsi un'operazione di surroga- con la quale si sostituisce senza spese un mutuo già acceso presso un altro istituto che offre condizioni più favorevoli in termini di tasso e/o durata - costava un po' di più rispetto all'erogazione di un mutuo per l'acquisto di un immobile, adesso quest'altra barriera è stata infranta.
Quello 0,20-0,30% di spread che storicamente la surroga si porta dietro è svanito, assorbito dalle politiche di marketing delle banche che in un anno di magra delle compravendite, per erogare nuovi mutui hanno dovuto necessariamente spingere sulla leva della surroga.