Il business plan è uno strumento essenziale di organizzazione della propria impresa, consistente nella redazione di un documento scritto che metta nero su bianco la guida strategica dell'azienda, utile, talvolta, per ottenere nuovi finanziamenti o sovvenzioni da nuovi soci o istituti di credito. Nella fattispecie, spesso può rivelarsi fondamentale...
Differenza tra PIC e PAC? Due diversi modi di investire
PIC e PAC sono due sigle familiari per investitori; con questi due acronomi si individuano modalità di investimento sensibilmente diverse tra loro. Le loro differenze si adattano per chi ha situazioni di partenza differenti o esigenze diverse; tuttavia queste due soluzioni non sono necessariamente in conflitto tra loro né si autoescludono a vicenda.
Differenze tra PIC e PAC
La sigla PIC sta per "Piano di investimento di capitale": con questo termine si intende un investimento esaurito in un'unica soluzione di una certa somma. PAC invece è l'acronimo di "Piano di accumulo del capitale", ossia un investimento dilazionato nel tempo attraverso l'esborso di più rate.
Generalmente l'obiettivo che persegue chi sottoscrive un PAC, inquadrato in una cornice di medio-lungo periodo, è quello di raggiungere un capitale maggiore della somma dei risparmi periodici effettuati.
Il PIC, invece, è ideale per chi possiede grande liquidità da poter investire nell'immediato, come chi va in pensione, chi incassa l'assegno del trattamento di fine servizio, o chi eredita una somma. Il secondo caso è adatto, ad esempio, per i lavoratori dipendenti e per chi intende accumulare capitale nel tempo ma non possiede grandi somme da poter smuovere, almeno inizialmente.
Fattori di rischio
Ovviamente, oltre che per le somme mobilitate nell'arco di un determinato lasso temporale, PIC e PAC is differenziano anche per i rischi che comportano.
Va da sé che investendo un certo capitale, spesso anche ingente, in un'unica soluzione, come nel caso del PIC, si dovrà essere in grado di sopportare percentuali di rischio maggiore. Il PAC, invece, data la modalità di investimento periodica (mensile, trimestrale ecc.), consente di "spalmare" il rischio, riducendo la probabilità di acquistare nei momenti meno favorevoli e limitando la possibilità di perdere un ammontare eccessivo.
Investire gradualmente, con un PAC, è quindi tendenzialmente meno rischioso che investire tutto in una volta, con un PIC e, in ultima istanza, forse maggiormente consigliabile per chi non è esperto del settore o per chi è alle prime armi.
È anche importante specificare, che spesso PIC e PAC non sono in contrasto. È comune che un investitore inizi a investire con un capitale precedentemente accumulato tramite un PIC, per poi spostarsi verso somme inferiori e "rateizzate" tramite PAC.
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-Francesco del team di Finora24
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