Cos’è il corralito bancario? Ecco come le banche creano denaro

04.07.2023

Origine della parola "corralito"

Corralito è un termine di derivazione latina, più precisamente proveniente dal vocabolario argentino, cha affonda le proprie radici nel 2001, quando proprio in Argentina una forte crisi economica stava affliggendo il sistema finanziario. In quel periodo erano presenti sul territorio nazionale due diverse monete, il peso e il dollaro americano e gli individui erano titolari di conti bancari in entrambe le valute. A causa della cattiva gestione economica dei successivi governi, si sparse la voce che il governo avrebbe svalutato il peso e, di conseguenza, le persone che avevano conti in pesos avrebbero perso parte del loro valore, mentre i titolari di conti in dollaro avrebbero preservato i loro risparmi, in quanto il valore del dollaro è determinato dagli Stati Uniti.

A causa di questa situazione, il panico ha portato le persone prelevare in massa le loro somme per comprare dollari e per evitare un rischiosissimo crack bancario il governo ha impedito a chiunque ogni tipo di prelievo, sia in pesos che in dollari, per un anno intero. Infine il governo argentino svalutò il peso e restituì, ai titolari di conti in dollaro, solamente pesos svalutati.

Corralito bancario

Cos'è un corralito?

Il caso argentino ha fatto scuola, e oltre ad introdurre un nuovo termine nel linguaggio finanziario, ha fatto emergere un nuovo mezzo di tutela governativa verso i capitali versati nelle banche. Un corralito, infatti, consiste semplicemente in una restrizione decretata dal governo (o dal capo dello Stato negli stati presidenziali e semi-presidenziali) che impedisce alle banche di aprire i battenti per vietare ai correntisti di ritirare in massa il proprio denaro, così da salvaguardare l'intero sistema finanziario. Tale provvedimento è solitamente inscritto in un breve lasso temporale, ma è proprio grazie a questo divieto di prelievo che le banche possono avere il tempo necessario, ove la situazione lo richieda, di rinvenire i capitali investiti e aumentare la liquidità disponibile senza incorrere nel crack.

Il caso della Grecia

Anche in Grecia, durante la crisi del debito del 2015, venne applicato un corralito bancario. In particolare ciò avvenne a seguito del rifiuto da parte della Banca Centrale Europea di prorogare ulteriormente la linea di liquidità d'emergenza. In quel caso il provvedimento comportò le seguenti implicazioni:

Chiusura delle banche per una settimana
Prelievo massimo di 60 euro al giorno dagli sportelli automatici, per carta e giorno
Possibilità di effettuare acquisti illimitati con carta all'interno del paese
Possibilità di effettuare transazioni via internet in tutto il paese ma divieto di effettuare transazioni verso conti esteri, per evitare la dispersione di capitale.

-Francesco del team di Finora24

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